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Eravamo felici e non lo sapevamo

PAROLE IN LIBERTÀSOCIETÀ & COSTUME

Andrea Loreti

“Eravamo felici e non lo sapevamo Perché non smettiamo di amare gli anni ’90 e 2000”

Basta accendere la TV o aprire i social per rendersene conto: gli anni ’90 e i primi 2000 sono tornati di moda. Dai pantaloni a vita bassa alle serie TV reboot, dalle boyband risorte o rianimate scegliete voi, ai videogiochi vintage, sembra che non riusciamo a liberarci del passato. Ma perché questa ondata nostalgica continua a crescere?

Non sarà una carrellata nostalgica in cui vi sbatto in faccia il fatto che per me sono stati anni fantastici per la musica, per lo stile di vita che conducevamo, per l'avvento delle console, non vado oltre altrimenti mi deprimo,prometto che sarà un punto di vista del tutto impersonale apprezzate il tentativo.

Moda: a volte ritornano

Chi ha vissuto i primi anni Duemila non avrebbe mai immaginato di rivedere crop top, cargo pants e sneakers chunky nei negozi di oggi. Eppure la moda funziona così: ciclica, capace di reinventare vecchi trend e proporli alle nuove generazioni. Per chi quegli anni li ha vissuti, rimettere certi capi significa rivivere momenti spensierati; per i più giovani, è un modo di appropriarsi di uno stile che non hanno mai conosciuto davvero carico di un alone magico.

Serie TV e cinema: il fascino del “reboot”

La cultura pop ha riscoperto la forza delle storie che hanno segnato un’epoca. Non è un caso se tornano titoli come Beverly Hills 90210, Friends solo per citare le più famose. La formula è semplice: i fan storici rivivono emozioni legate alla giovinezza, mentre le nuove generazioni scoprono personaggi che ormai sono diventati icone. È un doppio mercato, e funziona alla perfezione.

Musica: il revival delle hit

Se ti capita di ascoltare una playlist “throwback” su Spotify, ti rendi conto di quanto i successi di allora siano rimasti impressi. Le boyband e le popstar dei primi anni 2000 tornano in tour, spesso sold out, perché la musica ha un potere unico: quello di riportarti immediatamente a un periodo della tua vita. E oggi i social amplificano questo effetto, trasformando vecchie hit in nuove tendenze che troviamo su IG o Tik Tok.

Marketing: la nostalgia che vende

Le aziende lo sanno benissimo: vendere emozioni è più efficace che vendere prodotti. Così spuntano edizioni limitate di snack “storici”, loghi retrò, videogiochi rimasterizzati. È un modo per dire ai consumatori: “ricordi quanto eri felice allora?”. E il messaggio funziona, perché la nostalgia non è solo ricordo: è rassicurazione, soprattutto in tempi incerti come quelli che viviamo oggi.

Un rifugio emotivo

In fondo, questo ritorno agli anni ’90 e 2000 ha radici profonde. Sono stati anni di cambiamenti, certo, ma anche di relativa leggerezza, prima delle crisi globali e delle ansie iperconnesse. Tornare a quel passato non significa solo moda o intrattenimento: è un bisogno collettivo di rifugio, di sicurezza, di identità.

E allora, forse, non c’è nulla di male a lasciarsi andare un po’ alla nostalgia. Perché se il futuro è incerto, il passato — almeno quello che ricordiamo con affetto — resta sempre una certezza a cui aggrapparsi.

In sintesi eravamo felici e non lo sapevamo.

people sitting on chair in front of table with candles and candles
people sitting on chair in front of table with candles and candles