Imparare a stare soli
PAROLE IN LIBERTÀ
Ilaria Celani
Imparare a stare soli.
Saper stare da soli non è un punto di partenza, ma una conquista.
All’inizio la solitudine pesa, graffia. Ti costringe a guardare dentro, dove spesso c’è disordine, mancanza, paura. È più facile fuggire: riempire il silenzio di rumori, le giornate di presenze, la mente di distrazioni.
Ma a un certo punto si capisce che non si può scappare per sempre. Allora si resta. E lì inizia il cammino.
Restare soli significa attraversare il vuoto, lasciarsi attraversare dalle domande, imparare a conoscersi davvero. È un percorso lento, faticoso, fatto di cadute e piccoli progressi invisibili. Ci vuole coraggio per restare in ascolto di sé, senza cercare appigli esterni.
Col tempo, però, qualcosa cambia: ciò che prima era silenzio diventa pace, ciò che sembrava mancanza diventa spazio.
E ci si accorge che stare soli non è più un peso, ma una libertà.
Non perché non servano gli altri, ma perché finalmente si è imparato a bastarsi, e da quell'accettazione, ogni incontro smette di essere bisogno e diventa scelta.