Invidia da Lettore
THE CLUBPAROLE IN LIBERTÀ
Andrea Loreti
Invidia da lettore.
Parole trite e ritrite sul valore della lettura hanno solo allontanato e annoiato intere generazioni, che leggere fa bene è chiaro c'è l'hanno detto 1 milione di volte.
Vorrei fare queste considerazioni da un punto di vista diverso, come posso far capire la sensazione di invidia che provo nei confronti di chi ha la possibilità di leggere per la prima volta le opere che più ho amato.
Invidio chi potrà leggere per la prima volta Oscar Wilde, chi si perderà nel "De Profundis" e chi rimarrà incantato immaginando il volto di Dorian Grey, invidio chi partirà all'avventura con Emilio Salgari e chi rimarrà senza parole insieme al Dottor Watson davanti alle deduzioni di Sherlock Holmes, invidio chi prenderà coraggio dopo aver letto "Invictus" di William Ernest Henley, e invidio chi come me fumando e leggendo le poesie di William Blake in una notte di pioggia perderà la cognizione del tempo.
Personalmente la lettura è sempre stata una fuga dalla realtà, uno scoprire mondi e personaggi, storie e luoghi, mai avrei creduto di riuscire a viaggiare così lontano senza muovermi.
Comunque è un ottimo vizio, prendersi del tempo per fermare il mondo scendere e leggere posso assicurarvi che né vale veramente la pena.
Come ritrovare l’abitudine alla lettura
Se hai perso il ritmo, ricomincia con semplicità:
15 minuti al giorno, sempre alla stessa ora.
Scegli libri che ti incuriosiscono, non che “dovresti” leggere.
Crea un rituale: stesso posto, stessa bevanda, stesso silenzio.
Lascia che la lettura diventi il tuo momento di distacco, non di dovere.
“Non ho tempo per leggere”: la scusa più elegante per dire che non ti interessa crescere"
Viviamo nell’era delle “opinioni pronte”, dove tutti hanno qualcosa da dire, ma pochi hanno qualcosa da sapere.
La verità è semplice (e un po’ scomoda): chi non legge sceglie, ogni giorno, di restare in superficie.
E in un mondo che scorre veloce e rumoroso, la superficialità è la forma più comune di mediocrità.
E non si parla di fare chissà che lettura filosofica, che sia un romanzo Giallo , d'avventura una biografia insomma un romanzo di genere va benissimo anzi sono quelli che per cominciare oppure ricominciare risultano perfetti allo scopo.
Il paradosso dell’uomo moderno
L’uomo moderno ha accesso a più conoscenza di quanta ne abbia mai avuta l’umanità intera.
Dice di “non avere tempo per leggere”, ma trova ore per controllare notifiche, scrollare feed e ascoltare podcast.
Rinunciare alla lettura significa rinunciare alla possibilità di pensare in modo autonomo, di sviluppare una voce personale, di costruirsi un idea che non sia copiata da una pubblicità o da un influencer.
Il risultato? Conversazioni leggere come l’aria, opinioni copia-incolla e un pensiero che si ferma alla superficie delle cose.
Un uomo che non legge diventa un eco del mondo esterno, ripete, non elabora; reagisce, non comprende.
“Chi legge vive mille vite prima di morire. Chi non legge ne vive una sola.” di George R.R. Martin
In conclusione
Leggere è un gesto silenzioso, ma potente, eleganza mentale, equilibrio emotivo e disciplina personale.
In un mondo che scorre a velocità digitale, chi legge sceglie la profondità.
E questo, oggi, è forse l’atto più moderno che ci sia.