La generazione Social e il futuro dell’informazione

PAROLE IN LIBERTÀWEB & TECHSOCIETÀ & COSTUME

Andrea Loreti

9/1/2025

La generazione Social e il futuro dell’informazione

Negli ultimi anni l'universo social è diventato molto più di una piattaforma di intrattenimento: per milioni di giovani è ormai una delle principali fonti di informazione quotidiana. Brevi video, linguaggio immediato e algoritmi capaci di intercettare gusti e interessi stanno ridefinendo il modo in cui le nuove generazioni si avvicinano alle notizie. Ma cosa significa questo per il futuro dell’informazione? prima di internet i media tradizionali facevano la voce grossa imponendo un linguaggio e la dinamica era unidirezionale, personalmente ricordo che i giornalisti facevano un sunto degli interventi più importanti della giornata che se recuperate ora sembrano delle lectio magistralis per proprietà di linguaggio e contenuto.

Notizie in pillole: l’informazione a portata di swipe

La Generazione Z è cresciuta in un contesto di iper-connessione e sovrabbondanza di contenuti: aggiornamenti rapidi, formati brevi e un linguaggio diretto, lontano dal tono istituzionale dei media tradizionali. Molti creator hanno assunto il ruolo di “micro-giornalisti”, trasformando le notizie in video da 60 secondi capaci di raggiungere milioni di visualizzazioni.

Il rischio delle fake news

Questa immediatezza, però, porta con sé una fragilità: la mancanza di filtri editoriali e la velocità di diffusione favoriscono la circolazione di notizie false o distorte. Un titolo sensazionalistico o un montaggio accattivante possono rendere virale un’informazione non verificata molto più velocemente di quanto i fact-checker riescano a smentirla. Il rischio è che l’intrattenimento prevalga sulla qualità dell’informazione, confondendo opinioni personali con dati di realtà.

Nuove opportunità per il giornalismo

Nonostante i pericoli, i social rappresentano anche una straordinaria opportunità per il giornalismo. Molte testate hanno iniziato a sperimentare linguaggi e formati pensati appositamente per queste piattaforme, puntando su chiarezza, sintesi e storytelling visivo. Questo non solo avvicina i giovani a temi complessi, ma permette di creare un dialogo più diretto tra media e pubblico offrendo un feedback quasi immediato.

Educazione digitale come chiave di svolta

La vera sfida, oggi, è fornire ai giovani gli strumenti per distinguere un contenuto di qualità da una fake news. L’educazione digitale, l’alfabetizzazione ai media e lo sviluppo del pensiero critico diventano competenze fondamentali. Solo così i social potranno essere un mezzo per diffondere conoscenza, e non solo disinformazione.

Conclusione

I social stanno riscrivendo le regole del giornalismo. Se da un lato cresce il rischio di superficialità e manipolazione, dall’altro emerge la possibilità di un’informazione più accessibile, partecipata e inclusiva. Il futuro dell’informazione non sarà più unidirezionale: sarà fatto di brevi video, interazioni continue e un pubblico che non solo consuma, ma partecipa attivamente alla costruzione della notizia e come abbiamo recentemente visto anche a smentire quei tentativi di manipolazione pasticciati ed evidenti.

a woman talking to a man
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