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Quando il Dissenso è Digitale: Perché le Proteste Online Contano Davvero

Andrea Loreti

8/15/2025

Quando il Dissenso è Digitale: Perché le Proteste Online Contano Davvero.

Nel 2025 non è più una novità: le grandi rivoluzioni spesso cominciano con un tweet, un post, un hashtag.

Le iniziative o le proteste nate sul web non sono solo un’espressione di rabbia o frustrazione collettiva.

Sono un nuovo modo di fare attivismo, di creare reti, di costruire consapevolezza.

Sono lo specchio di un mondo connesso, dove il cambiamento può partire da uno smartphone.

Ma perché queste iniziative online sono così importanti? Potremmo chiamarla "La Rivoluzione Digitale dell’Attivismo".

Un tempo per protestare bisognava scendere in piazza.

Oggi, basta una connessione, non perché la piazza non conti più, ma perché il web è diventato il primo megafono del dissenso.

Citiamo alcuni esempi nati oltre oceano che hanno raggiunto una portata mondiale:

• #MeToo ha fatto tremare Hollywood (e non solo).

• #BlackLivesMatter ha acceso un dibattito globale sul razzismo.

• #FridaysForFuture, partito da una studentessa svedese, è diventato un movimento mondiale.

Tutte proteste iniziate online, che hanno poi invaso le strade, i palazzi della politica e i titoli dei giornali.

Perché le Proteste Online Funzionano?

1. Sono accessibili. Chiunque può partecipare, anche da un piccolo paese o con mezzi limitati, non servono soldi, solo una connessione.

2. Sono inclusive. Le voci marginalizzate trovano spazio. Il web dà visibilità a chi, altrove, non avrebbe microfoni.

3. Sono rapide, Un’idea può diventare virale in poche ore, le informazioni si muovono alla velocità della luce.

4. Sono creative, Flashmob digitali, meme, video, petizioni.

Quando il Virtuale Cambia il Reale, chi pensa che questo fenomeno non riesca a cambiare le realtà della vita quotidiana sbaglia di grosso.

In molti casi, il web è stato il primo passo verso un cambiamento reale.

Non è tutto oro quello che luccica , Ovviamente ci sono anche limiti:

• Slacktivism: condividere un post non basta se non segue un’azione concreta.

• Fake news e disinformazione possono manipolare l’opinione pubblica.

• Censura digitale: in molti Paesi, attivisti vengono monitorati, bloccati o arrestati.

Per questo serve consapevolezza, verifica delle fonti, e la capacità di portare le battaglie digitali anche nel mondo reale.

Il Futuro è Ibrido: Digitale + Azione Le proteste online non sostituiscono quelle fisiche, ma le amplificano.

Sono l’innesco o forse è meglio dire il primo passo per mobilitazioni più ampie e strutturate.

Alla fine questo secondo me è il vero scopo della rete, informare sentire più opinioni senza filtri o censure, ma ci vuole anche il modo giusto in linguaggio comprensibile a tutti ,diretto ma non volgare e la capacità di arrivare dove e come i media tradizionali sono in ritardo.

Nel nostro paese ci sono realtà che informano e danno voce anche al cittadino che non sa a chi rivolgersi per problemi concreti, e nascono personaggi o realtà interessanti di cui parleremo in seguito.

un saluto e buon dissenso e partecipazione a tutti.