Un vero gioiello
PAROLE IN LIBERTÀ
Andrea Loreti
Un Pomeriggio a Villa Borghese: Tra Capolavori d’Arte e il Profumo di un Buon Tè
Chissà cosa pensa un turista mentre passeggia per i viali alberati di Villa Borghese in un pomeriggio d’autunno. I colori caldi delle foglie, la quiete che avvolge ogni passo, e poi, all’improvviso, la meraviglia: la Galleria Borghese, incastonata come un gioiello nel cuore del parco, pronta ad accogliere chi cerca bellezza, ispirazione e tranquillità.
I romani ci si rilassano, escono dalla routine caotica della vita nella capitale rallentando il battito,
mentre i turisti si muovono in gruppi godendo di questo spazio direi unico.
Tra le Sale della Galleria: Un Viaggio nell’Arte
Inutile sottolineare che una volta varcata la soglia della Galleria, si entra in un altro mondo. Le sale riccamente decorate, affrescate e illuminate da luce naturale, creano l’ambiente perfetto per ammirare alcuni dei più grandi capolavori dell’arte italiana ed europea.
Mi sono fermato a lungo davanti alla “Paolina Borghese” di Canova: la perfezione delle forme, la grazia del marmo che perde la sua naturale durezza, la straordinaria capacità di trasformare il marmo in qualcosa che, alla vista, sembra morbido, vivo e palpabile e questa “morbidezza” nasce da una combinazione di tecnica, sensibilità e ideale estetico.
Poco più in là, i dipinti di Caravaggio catturano lo sguardo con i loro contrasti violenti di luce e ombra, la tecnica di Caravaggio nell’uso della luce, detta chiaroscuro o più propriamente tenebrismo, è una delle sue innovazioni più rivoluzionarie.
Caravaggio utilizza la luce non solo per illuminare, ma per dare forma, dramma e significato alla scena. Da un fondo scuro e quasi impenetrabile, un fascio di luce violenta e diretta investe i personaggi, rivelandone i volti, i gesti e le emozioni con un realismo straordinario, mentre Bernini racconta storie in sculture che sembrano in movimento, come il celebre “Ratto di Proserpina”, un’esplosione di dramma e virtuosismo tecnico. Le sue composizioni non sono mai statiche.
Le figure sembrano ruotare nello spazio e invitano l’osservatore a girarci intorno per coglierne appieno la potenza espressiva.
Anche Bernini, come Caravaggio nella pittura, usa la luce in modo teatrale: la scultura è spesso pensata per essere illuminata da un punto preciso, così che le ombre accentuino la profondità e la tensione della scena.
Ogni sala è una scoperta, ogni opera un’emozione. La Galleria non è grande, ma questo è un vantaggio: invita a una visita lenta, meditata, quasi intima.
Infine godersi un caffè o un tè in compagnia dopo aver finito la visita è d'obbligo, magari osservavo il viavai discreto dei visitatori, mentre fuori il sole cominciava a scendere dietro gli alberi, tingendo tutto di una luce dorata.
L’Arte di Rallentare
Visitare il Museo di Villa Borghese non è solo un’esperienza culturale: è un invito a rallentare, a guardare con attenzione, a ritrovare il piacere di godere di un patrimonio culturale importante e unico. È il luogo ideale per chi ama l’arte, ma anche per chi cerca un pomeriggio fuori dal tempo, tra bellezza e silenzio.

